Francesco Palù
Francesco Palù nasce a Gaiarine in provincia di Treviso nel 1930.
Fonda l’azienda nel 1955 dapprima ad Udine, per poi trasferirsi a Campoformido nel 1971, rimanendoci fino al 1998, dove ingrandisce l’azienda fino ad avere 16 operaie. Successivamente si sposta a Remanzacco dove risiede tutt’ora.
Fin da bambino coltiva una enorme passione per la pesca, praticata un po’ con tutte le tecniche e diventando pescatore a mosca negli anni cinquanta, tempi in cui questa disciplina quasi ancora non esisteva in Italia. Un atteggiamento mentale assolutamente aperto e privo di condizionamenti, gli permette una strada evolutiva di grande fantasia ed innovazione, che nel tempo lo porterà a grandi riconoscimenti e stima da parte di tutti gli amanti della Pesca a Mosca.
L’incontro casuale con il conte Federico Kechler sul Rio Bosso a Buia, trasformò nel giro di poche ore, il pescatore generico in pescatore a mosca, cambiando inconsapevolmente il corso della sua esistenza.
Affascinato da questa meravigliosa tecnica, riesce a creare un’amicizia con il conte, il quale lo introduce nel complesso e meraviglioso mondo della Pam, insegnandogli la tecnica di lancio classica e i primi rudimenti sulla costruzione degli artificiali. Nasce così, inaspettata, una passione travolgente, che l’accompagnerà per tutta la vita, contagiando centinaia di pescatori e dando vita ad un percorso di scoperte, invenzioni ed intuizioni rivoluzionarie.
Già alla fine degli anni sessanta, compone il campionario di mosche probabilmente più vasto in Europa, passando negli anni attraverso materiali innovativi e metodi di costruzione rivoluzionari, ormai impiegati in tutto il mondo. Sviluppa successivamente vari campionari di canne da mosca, da quelle tradizionali, a quelle con più cimini ad azioni diverse, modelli con cimini riportati, o modelli formati da un elemento fisso e da cimini telescopici con più azioni, per essere trasportabili ed intercambiabili in azione di pesca.
Apre negli anni sessanta, forse la prima scuola di pesca a mosca in Italia. Successivamente inventa la canna telescopica da mosca teleregolabile e ne brevetta il sistema nel 1977. Questo oggetto inconfondibile nel suo genere è ancora oggi l’unico attrezzo veramente alternativo alle canne tradizionali.
Commercializza per primo il dubbing preconfezionato per la costruzione di artificiali, offrendo una vasta scelta sia in pelo animale, che mescolato a materiali sintetici, permettendo anche ai costruttori meno esperti di costruire facilmente molti tipi di artificiali.
Inventa il sistema di fissaggio della sfera fuori l’asse del gambo dell’amo, facendo nascere il montaggio appunto alla “Polifemo“, per mosche secche e sommerse, divenuto negli anni l’artificiale più riconosciuto e famoso e creando una precisa identificazione di questo dressing. Successivamente concepisce e sviluppa il sistema Paluana.
Negli anni si svilupperà un’impronta nella costruzione delle mosche che diventerà assolutamente riconoscibile ed identificabile, divenendo vera e propria icona di stile nel settore della Pesca a Mosca.
Per l’importanza del suo contributo, andando oltre i confini nazionali è annoverato fra le più importanti personalità del settore e l’impegno dedicato alla pesca a mosca, gli vale nel 2004, il premio “Pescatore dell’anno“, riconosciutogli alla prima edizione in Italia ed indetto dalla Scuola Italiana Pesca a Mosca.
Nel 2004 la Scuola Italiana di Pesca a Mosca, istituisce il premio “Pescatore dell’anno”, al fine di riconoscere i meriti alle varie personalità che in Italia hanno contribuito allo sviluppo ed alla diffusione della pesca a mosca da un punto di vista tecnico, etico e culturale.
L’inglese John Roberts, autorevole collaboratore per riviste di pesca ed autore di importanti libri sulla pesca a mosca, rinvia a lungo la pubblicazione del libro “The World’s Best Trout Flies”, nel quale racchiude le migliori mosche di 30 dei più famosi costruttori/pescatori del mondo, pur di includere anche un capitolo su Francesco, illustrando alcuni dei suoi artificiali più importanti. Anche Taff Price in “The Angler’s Sedge”, gli dedica alcune pagine, descrivendone modelli e dressing delle sue famose friganee.
Alberto Palù
Nasce a Udine nel 1963.
Appassionato pescatore a mosca dal 1975, comincia a collaborare all’impresa di famiglia fin dall’età di 15 anni, apprendendo presto i primi rudimenti relativi alla costruzione delle mosche e delle canne. Terminati gli studi, continua a tempo pieno la professione, diventando a quel tempo assieme ai fratelli, il costruttore e l’elaboratore di tutte le canne prodotte fino ad oggi.
Dalla vita condivisa con il padre assorbe nozioni, segreti ed esperienza, sviluppando la sua conoscenza e preparazione nel settore seguendo tutta l’evoluzione aziendale. Condivide con lui una mentalità aperta, orientandosi su un’idea di Pesca a Mosca libera da condizionamenti, che integri tutte le tecniche e che permetta alle persone un coinvolgimento completo.
Sviluppa più profondamente l’anima del pescatore, preferendo più la ricerca a “soluzioni per la pesca” che l’esasperazione della tecnica. Interessandosi più allo studio dei movimenti degli artificiali e ritenendo fondamentale la loro presentazione, ama trovare applicazioni attraverso le distribuzioni dei volumi e le ripartizioni dei pesi negli stessi.
Appassionato dai predatori, si dedica da molti anni alla pesca al luccio ed al bass, ha esperienza di pesca al salmone ed una forte passione per la pesca nei mari tropicali. Oggi oltre che istruttore di pesca, è anche guida per acque in Austria e Slovenia, amante di tutte le tecniche ma con una predilezione per la pesca a ninfa.